362600930477422 sale&vaniglia: febbraio 2013

23.2.13

Reale di vitella con cipolle ed arance


Qualche tempo fa ho sperimentato questa ricetta partendo dall'originale di Cracco, (presa da: Se vuoi fare il figo usa lo scalogno) la mia intenzione non era di cambiarla, ma per un errore interpretativo tra le varie proposte suggerite dallo chef, siamo giunti all'unione di due sue ricette!
Che dire il fattore "C" ha influito e l'arrosto che ne è derivato è assolutamente delizioso.

Ingredienti

  • 1kg di reale di vitello
  • 3 cipolle di Tropea
  • 1 aglio vestito
  • timo qb
  • vino bianco
  • olio evo 
  • 1 noce di burro
  • 1 cucchiaio di miele 
  • succo di 2 arance
  • 1 arancia intera



Procedimento

Tagliare tutte le cipolle a fette sottili e della stessa grandezza. e fatele appassire, senza farle dorare , spegnere e tenere da parte.
In una casseruola dal fondo pesante, meglio ancora di ghisa, fate rosolare in olio evo la reale di vitella, salata con gli odori, girandola spesso e avendo cura di dorarla su tutti i lati, occorreranno 6/7 minuti, sfumare col vino.
Coprire l'arrosto con le cipolle , tagliare a fette anche l'arancia intera  e distribuitele a fianco all'arrosto con una fetta di cipolla sopra (servirà a decorare il piatto) , irrorate il tutto con il succo d'arancia,  un filo di miele e una noce di burro. Cuocete a 200°/220°C per meno di un'ora, ogni tanto controllate la cottura e nappate col fondo. Lasciate riposare dieci minuti prima di tagliare e servire.


Linda (sale)








Consigli per un vino in abbinamento
La reale di vitella all'arancia è un piatto  che si presenta sotto l'aspetto organolettico, in modo piuttosto complesso. Oltre alla tendenza dolce e la succulenza della carne, la reale di vitella in questa preparazione si va ad arricchire di una forte aromaticità e persistenza gusto-olfattiva, conferitagli principalmente dal succo di arancia,dal timo, il miele e le cipolle.
Il vino che oggi vi propongo in abbinamento è il "Sialis Grigio" di Franco Terpin. Siamo in San Floriano del Collio, provincia di Gorizia, straordinario territorio di altrettanti straordinari vini e coraggiosi vignaioli. Poco distante da qui c'è Oslavia....Josko Gravner e La Castellada tanto per intenderci!
Tornando al Sialis Grigio  di Franco Terpin, (vino che non esce tutti gli anni), le uve di Pinot Grigio vengono avviate alla fermentazione con lieviti indigeni e senza regolazione delle temperature, macerazione sulle bucce in tini di rovere aperti per 8 giorni, e poi tre anni tra barrique, acciaio e bottiglia senza subire alcuna filtrazioni e stabilizzazioni forzate. Il vino che ne esce, si presenta dal colore ramato, al naso è una successione di speziature esotiche e frutta matura, mineralità, ed aromi terziari di torrefazione e distillato di vino. In bocca è caldo, sapido e dalla potente struttura. Grande piatto, grande vino.

http://www.francoterpin.com/   

              
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20.2.13

Sablés chocolat à la Fleur de sel di Pierre Hermé


E' passato un sacco di tempo dall'ultima volta che ho fatto questi biscotti ma non ne avevo certo dimenticato la  bontà. Poi ieri mi sono capitati di nuovo tra le mani, mentre sistemavo alcune ricette che avevo stampato, e non ho saputo resistere alla tentazione:ho fatto addirittura dose doppia! La ricetta l'avevo trovata sul blog di Sigrid e poi sul suo ma ormai è ovunque in rete. La loro scioglievolezza è indescrivibile e devo dire che è difficilissimo smettere di mangiarli e mantenere tutti i buoni propositi per la nostra linea( sempre che ne abbiamo fatti!).                           
 

















Ingredienti
  • 175 g di farina
  • 30 g di cacao in polvere
  • 5 g di bicarbonato di sodio
  • 125 g di burro in pomata
  • 120 g di zucchero di canna
  • 50 g di zucchero a velo
  • 3 g di fior di sale
  • estratto di vaniglia liquido (io ho usato quella naturale in polvere)
  • 150 g di cioccolato fondente al 70%
Procedimento
Tritare, con un coltello seghettato da pane, il cioccolato e ridurlo in lamelle sottili. Mescolare farina, cacao, bicarbonato e setacciare le polveri più volte per amalgamarle perfettamente. Ridurre il burro in pomata, aggiungere lo zucchero di canna, quello a velo, il sale e la vaniglia. Aggiungere quindi le polveri ed il cioccolato. Impastare il meno possibile. Formare dei cilindri di circa 4 cm di diametro e porli in frigo per 2 o 3 ore. Con un coltello affilato tagliare dei dischi di 1 cm di spessore e infornare in modalità ventilata a 180°C. Cuocere per non più di 12 minuti in modo che restino poco cotti e farli raffreddare benissimo prima di metterli in scatole di latta o in barattoli ermetici.
Elisa

16.2.13

Nostalgia: Phad thai

La scorsa estate abbiamo fatto con dei cari amici Juri e Barbara una splendida vacanza  in Thailandia, bei panorami, persone fantastiche, una cultura antica ma soprattutto abbiamo condiviso un' esperienza gastronomica incredibile.
La cucina Thai è veramente strepitosa, per la qualità dei prodotti, il pesce fresco, la verdura e la frutta dal sapore autentico, le spezie che non sono mai esagerate e la loro maestria nel cuocere poco ma al punto giusto le pietanze.
Oggi voglio rivivere con voi l'esperienza semplice di un pasto veloce in spiaggia che non ha nulla a che vedere con un fast food, anzi veloce è solo stata l'esecuzione, ma la cura e tutto il resto sono stati all'altezza di un ristorante slow food.
Il posto dove abbiamo pranzato era una semplice capanna sulla spiaggia con pochi piatti espressi, frutta fresca e poco altro, quel giorno il piatto della casa era  PHAD THAI.
L'occorrente per realizzare la pietanza era tutto sistemato vicino ai commensali, dopo la comanda il cuoco,  con molta cura e velocità, prendeva gli ingredienti e li cucinava con solo il wok e poco altro. In Thailandia il phad thai è il piatto tipico per eccellenza, il più conosciuto. Esistono varie versioni, l'ingrediente base sono le tagliatelle di riso, ma ciò che lo rende speciale sono tutti gli altri ingredienti  tipici della cucina asiatica che possono variare nella versione di terra o di mare, ma in entrambi i casi l'esplosione di sapori è unica.



Ingredienti
  • 200g noodles o tagliatelle di riso (sbollentati o immersi in acqua)
  • 100g di code di gamberi puliti 
  • 100g di germogli di soia
  • 50 di tofu
  • lime a fette qb
  • olio
  • 2 uova
  • cipollotti freschi
  • peperoni
  • granella di arachidi qb
  • sale qb
  • succo di tamarindo


Procedimento


Scaldare l'olio nel wok, aggiungere i germogli, il tofu,  il cipollotto, il peperone e l'uovo, saltare velocemente quindi aggiungere i noodles, il succo del tamarindo, saltare ancora e unire i gamberi e qualche goccia di lime. Appena i gamberi saranno cotti impiattare decorando con la granella, un pezzetto di cipollotto e qualche fetta di lime.













  Linda(Sale)


Consigli per....una birra in abbinamento

Siamo in Thailandia, siamo in spiaggia, è caldo, ma siamo anche un pò affamati!
Ci viene preparato un Phad Thai. Cosa ci abbiniamo?
Questa volta ci abbiniamo la tipica birra nazionale thailandese: La Singha beer.
Prodotta con la tecnica della bassa fermentazione, la Singha beer è una "lager" bionda, fresca, leggera e dalla piacevolissima luppolatura e tendenza dolce del malto dell'orzo. Prosit!


9.2.13

Soupe l'oignon


Il mio amore per le zuppe è  iniziato  proprio con questa ricetta, rustica per i suoi ingredienti semplici ma raffinata, per l' equilibrio dei sapori. Dopo il mio primo viaggio a Parigi provai e riprovai varie versioni alla ricerca  della "perfezione"  per il mio palato, e dell'atmosfera favolosa di questa città. Poi per molto tempo non l'ho più fatta, sino a qualche tempo fa quando la mia cara amica Lara mi ha regalato un libro di ricette (Gran menu di food editore), qui ho trovato l'ennesima versione della zuppa di cipolle che vi riproporrò con alcune piccole modifiche.

Ingredienti
  • 750g di cipolle bianche
  • 70g di burro
  • 25g di farina bianca "00"
  • 1l di brodo vegetale
  • fette di pane casareccio raffermo
  • 200g di Roquefort
  • Parmigiano qb
(per le mie modifiche)
  • un bicchiere di latte
  • olio evo
Procedimento

Spellare e tagliare le cipolle in modo uniforme.
In una pentola antiaderente, a fuoco basso, far imbiondire le cipolle nel burro ( io ho utilizzato l'olio). Appena iniziano a colorire, aggiungere la farina per creare un po' di fondo (a questo punto ho aggiunto una noce di burro e il latte), mescolare e aggiungere il brodo caldo e far cuocere in modo da ridurre il liquido, per 25-30 minuti. Sistemare di sale.
Tostare il pane a fette, spezzetarlo in pezzi piccoli e inseritelo in contenitori monoporzioni da forno, la ricetta originale prevede di coprire il fondo io preferisco fare l'opposto perché il pane troppo "molliccio" non mi piace. 
Versare la zuppa nei contenitori, posizionarli in forno caldo e far gratinare con il Roquefort e il parmigiano sino ad ottenere una crosticina dorata.

Attenzione al sale! Le cipolle sono dolciastre ma il formaggio e la riduzione dei liquidi può causare un eccessiva sapidità del piatto.




                      Linda ( sale)


CONSIGLI PER UN VINO IN ABBINAMENTO

Le principali caratteristiche organolettiche che il piatto presenta sono quelle di una ricca aromaticità, tendenza dolce e succulenza.
Quindi il vino da abbinare dovrà in qualche modo accompagnare, l’ ”aromaticità” derivante dalle cipolle, ma soprattutto contrastare le altre caratteristiche.
Gli abbinamenti possibili possono essere diversi: subito mi verrebbe voglia di provarlo con uno spumante Metodo Classico, magari un Franciacorta DOCG o un Trento Doc, in seconda battuta invece direi un vino Piemonte DOC Barbera, ma alla fine sceglierei lo sposo perfetto… il “Signor Sauvignon”. E allora, perché non provare quello che vinifica Renato Keber?  Noto viticoltore di Cormons, vinifica le sue uve di Sauvignon in un contesto territoriale unico, come quello del Collio, lasciando le uve in macerazione per alcune ore ed i lieviti in maturazione con il vino per 12 mesi. Il risultato è di un vino intenso e persistente all’esame olfattivo, sapido, minerale e dalla complessa freschezza. Et violà la Soupe  l'oignon può essere servita….

http://www.renatokeber.com/                                                                                             Roberto

                                     

5.2.13

Madeleine al cioccolato


Esistono dei posti, purtroppo sempre più rari, non cancellati dalla globalizzazione dove il tempo si e' fermato e dove il piacere per la tradizione, per la conoscenza e per il buon  gusto sono dei valori fondamentali.
Durante i miei viaggi vado sempre alla ricerca di  posti autentici che non sempre sono collegati al cibo e alla cucina. Alcuni di questi luoghi veri  esistono anche  nelle zone dove abitiamo e uno di questi è Stoppani ( La Spezia).
Dopo aver postato le madleine  tradizionali avevo voglia di sperimentarle al cioccolato,  volendo sostituire la vaniglia avevo dei dubbi sul prodotto da utilizzare, ed ecco che il consiglio giusto è arrivato proprio da Stoppani.


Ingredienti



  • 100g di farina 00 più il necessario per infarinare la teglia
  • 30g di cioccolato in polvere amaro
  • Cioccolato in polvere dolce qb
  • 100 g di  zucchero
  • 100g di burro fuso più il necessario per imburrare la teglia
  • latte qb
  • 1|2 bustina di lievito
  • 1\2 cucchiaino di essenza di fiori d'arancio
  • sale qb
  • 2 uova






Procedimento


Unire alle polveri tutti gli ingredienti, il burro fuso, le

 uova sbattute, l'essenza  ed infine il latte che deve farci

raggiungere una consistenza nè troppo liquida nè

 troppo solida.  


Terminata  quest'operazione fate raffreddare l'impasto coperto in frigorifero.

Preparare lo stampo da Madeleine imburrato e spolverato di cacao dolce, scaldate il forno a


 200° quindi infornate per 10 minuti.  Appena estratti dal forno mettete le Madeleine in una


 griglia a raffreddarecon questa dose si preparano 12 dolcetti.

 
Linda( Sale)

4.2.13

Buon compleanno mamma

...........................E, per ora,  la tua torta preferita è solo virtuale. Auguri da tutti noi.

Elisa

 

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